I favolosi vestiti di Tima Abid: «Ho catturato la luce»

Creazioni preziose con materiali di pregio che narrano, attraverso l'arte sartoriale, l'eterno contrasto tra luce e ombra. Tima Abid racconta in un’intervista esclusiva la sua collezione Haute Couture SS 2024, con abiti capaci di riflettere la luce e scintillare.

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Cover photo: ph. AN/ Huda Bashatah

Quando moda e luce si incontrano, dalle ombre emerge lo splendore di un’artigianalità minimalista che incanta per la cura rigorosa, la ricercatezza dei decori e la selezione di materiali pregiati. Tima Abid, fashion designer saudita, ha illuminato eventi come la Paris Fashion Week e la Riyadh Fashion Week con la sua collezione che, come la stilista stessa ha rivelato in un’intervista esclusiva per Atmosfera Magazine, ambisce a “catturare la luce e renderla tangibile”. Le sue creature sartoriali, veri vestiti di luce, permettono di toccare e indossare lo splendore, custodendo il segreto del lusso nei tessuti riflettenti e nella meticolosa dedizione artigianale impiegata nella realizzazione. Una variazione sul tema del light designing.

1. Riyadh Fashion Week - Ph. Courtesy @TIMAABID

Tima, la collezione Spring Summer 2024 è un inno al ciclo della vita, che oscilla tra due opposti: luci e ombre. Come ti è venuta l’idea di integrare la luce in modo così importante nei tessuti degli abiti e negli accessori?

«L’ispirazione è venuta prima di tutto dall’antitesi tra giorno e notte, luce e buio, brillantezza e ombre. Volevo usare i miei progetti come mezzi non solo per dare vita all’idea in modo figurato, ma anche letteralmente. Volevo sperimentare con i bagliori e il loro opposto. Volevo catturare la luce e portarla fisicamente sui vestiti della collezione».

Guardando la collezione Haute Couture vediamo pietre, paillettes, perline, tulle, raso, ma anche materiali rari. Quali hai scelto e selezionato per mostrare e riflettere la luce nella tua collezione?

«Ho scelto molte paillettes, piume di diversi tipi, foglie dorate e metallo, fili d’oro e d’argento e mi sono concentrata molto sull’uso di tessuti e materiali. Credo che tutto prenda forma dalla lavorazione dei tessuti, la composizione e l’uso di elementi in cui la luce possa “parlare” davvero e catturare gli occhi. La mia sensazione è stata questa: era come io questa luce la stessi manipolando e incarnando la sua presenza, per poterla toccare».

2. Riyadh Fashion Week - Ph. Courtesy @TIMAABID

Alcuni vestiti sono praticamente gioielli. Qual è il tuo concetto di lusso, e come può la luce rappresentare la cura formale?

«I miei abiti sono gioielli per me. Ogni abito della collezione è stato realizzato, tagliato, scolpito e lucidato come se fosse un gioiello raro. La mia idea di lusso è proprio questa. Un’arte gestita con molta cura, fatta da mani esperte, e autentica. Per me il vero lusso è il tempo, e il tempo impiegato per realizzare un pezzo, usando il materiale più ricercato, ne rappresenta l’apice».

Quali colori sono più adatti a far splendere i vestiti? 

«Mi piace sperimentare con i colori e materiali. I materiali sono estremamente diversi tra loro e la composizione può riflettere la luce o attirarla. Per quanto riguarda i colori, di solito sono le tonalità più chiare e brillanti a essere più luminose. Tuttavia, il tipo di materiale fa davvero una grande differenza… con il tessuto giusto anche il nero può riflettere benissimo la luce!».

3. Riyadh Fashion Week - Ph. Courtesy @TIMAABID

Qual è il ruolo dei copricapi in un look Haute Couture, e come si integrano con l’idea della luce? 

«I miei copricapi sono parte del pezzo. Sono un’opera d’arte complementare. Uso molte paillettes, cristalli e fili d’argento e oro per catturare e riflettere la luce da tutte le angolazioni diverse».

Tima, di solito crei i tuoi modelli durante il giorno o la notte? Preferisci l’oscurità o la luce per la tua ispirazione?

«Di solito creo solo quando sono ispirata. Considero i miei disegni un lavoro artistico, essere una designer è più una passione che un semplice “lavoro diurno”. Quindi tendo a trarre ispirazione dal mondo intorno a me e dal mondo dentro di me. Sono spinta a studiare gli opposti, osservare e riflettere su questi pensieri. Non c’è un momento specifico per l’ispirazione, ci sono state molte notti in cui ho sognato qualcosa e mi sono svegliata a disegnarlo. A volte mi trovo in viaggio o seduta in silenzio e l’ispirazione mi spinge semplicemente a creare, a dare il via al mio processo di progettazione e sperimentazione».

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