In perfetto equilibrio tra design e funzionalità, le lampade portatili wireless sono piccoli dispositivi luminosi ricaricabili, pensati per poter essere spostati con facilità in diversi ambienti e, spesso, anche per essere utilizzati all’aperto.
Le lampade senza fili sono delle nomadi domestiche, ideali sulla tavola come candele contemporanee, ma anche sulla scrivania per lavorare, sul comodino per leggere o in soggiorno come luce d’accento. Proposte in decine di colori e forme, condividono tutte una dimensione compatta e un cuore tecnologico, con una batteria che – a pieno carico – garantisce oltre 4 ore di funzionamento alla massima intensità. Dimmerabili, con sorgente LED, si ricaricano collegandole con un cavo (fornito dal produttore) a una comune presa elettrica, al computer o – in alcuni casi – sono dotate di piccolo pannello solare e accumulatore di energia.
Forme contemporanee
Quasi tutti i maggiori brand hanno inserito a catalogo una proposta di lampada senza fili. Tra i primi ad avere l’idea, oltre 10 anni fa, il piacentino Davide Groppi con la sua poetica TeTaTet, immediatamente diventata uno dei lumi-candela più amati dai ristoranti di alta gamma. Esile e futuristica, condivide l’aspetto minimalista con la nuova Takku di Artemide, concepita per l’ufficio dallo studio di architettura londinese Foster+Partners, e con Gustave di Flos, firmata da Vincent Van Duysen che ha dichiarato di essersi ispirato al lavoro di Adolf Loos. Super sperimentale anche Fischio dell’esordiente Costanza Grandi per Inoxeart; la giovane ha utilizzato gli scarti di acciaio inox dell’azienda di famiglia per disegnare una lampada portatile essenziale, figlia della propensione zero waste tanto cara alla nuova generazione di creativi.
Uno sguardo al passato
Riprende invece le linee delle più classiche l’abat-jour Battery di Kartell, nata dall’estro di Ferruccio Laviani e prodotta in policarbonato semitrasparente dalle tonalità accese. Altri brand hanno invece scelto di rinnovare lampade già a catalogo, variandone le dimensione e dotandole di batteria ricaricabile; su tutti &Tradition, che ha ripreso la Flowerpot VP9 di Verner Panton rilanciandola in versione mini e trasportabile.
Adatte all’aria aperta
Assecondano il trend che vuole un abbattimento dei confini netti tra in e outdoor, le lampade portatili escono fuori dalla casa. Si tratta di modelli certificati IP65, per garantire la protezione totale alla penetrazione di corpi solidi o di liquidi da gocce, vapori, spruzzi e getti in qualsiasi direzione. Tra le altre, sono declinate in questa versione le esili Poldina di Zafferano e Firefly di Panzeri. Nasce proprio per stare all’aria aperta la lanterna contemporanea Milk di Ethimo, con corpo in vetro opalino e manico in prezioso cuoio.
Nella gallery una selezione di lampade portatili di design, tra nuovi modelli, riedizioni e sperimentazioni che strizzano l’occhio al mondo dell’arte.
TeTaTeT – Davide Groppi
Pioniera delle lampade portatili, TeTaTeT di Davide Groppi è pensata per creare la giusta atmosfera a tavola, dove fa le veci di una moderna candela. Dotata di accensione touch e con fissaggio magnetico alla base di metallo, ha rivoluzionato il concetto di luce nei ristoranti ed è parte dell’arredo di diversi locali stellati.
Takku – Artemide
Concepita dallo studio inglese Foster+Partners, Takku di Artemide è una luce portatile pensata per l’ufficio. La testa controlla l’emissione diffusa con l’elemento ottico sulla sua superficie inferiore e può essere regolata su 3 diverse impostazioni. La batteria garantisce fino a 20 ore di autonomia.
Battery – Kartell
Riprendono la forma delle più classiche abat-jour ma sono realizzate in materiale plastico semitrasparente le allegre Battery di Kartell. Disegnate da Ferruccio Laviani sono dimmerabili, ricaricabili al 100% tramite una semplice spina elettrica e hanno un’autonomia di 8 ore. Sono perfette come lampada da notte, per portare un pizzico di allegria sul comodino.
Poldina – Zafferano
Proposta in decine di colori e finiture, l’esile Poldina di Zafferano ha il corpo in alluminio verniciato, diffusore in policarbonato e fonte luminosa a LED. Il grado di protezione all’umidità IP65 che la rende adatta sia all’uso interno che esterno. La durata della batteria è garantita per 12 ore.
Cabriolette – Martinelli Luce
Cabriolette di Martinelli Luce è declinata anche in una pratica versione cordless, con batteria che dura fino a 6 ore. Compatta, orientabile e giocosa, il piccolo riflettore-capote strizza l’occhio al mondo dell’automotive e permette di orientare l’emissione luminosa.
Flowerpot VP9 – Verner Panton
La lampada Flowerpot VP9 fu disegnata dal maestro Verner Panton nel 1968. Oggi il brand &Tradition la propone in una versione leggermente più piccola del modello da tavolo, molto più leggera e ricaricabile.
Flos – Gustave
Novità 2022 di Flos, Gustave si ispira alle iconiche lampade da tavolo di Adolf Loos. Spiega il suo designer Vincent Van Duysen: «Volevamo un look che non fosse troppo tecnico, ma piuttosto elegante e senza tempo. Le proporzioni sono generose e le forme morbide. Il dispositivo si accende o si spegne semplicemente toccando la testa della lampada, creando un rapporto tattile con l’oggetto. Le componenti sono sostituibili per prolungare la vita di Gustave e adottare un approccio al design che minimizza gli sprechi».
Fischio – Costanza Grandi
Le lampade portatili Fischio di Costanza Grandi sono prodotte dal suo brand Inoxeart, con cui recupera i materiali di scarto dell’azienda di famiglia, specializzata nella lavorazione dell’acciaio.
Firefly in the Sky – Panzeri
Leggera come la libellula da cui prendono il nome, Firefly in the Sky di Panzeri è una lampada da tavolo a batteria per esterni certificata IP65. La testa amovibile contiene il sistema di aggancio magnetico, la batteria è ricaricabile tramite USB-C, la sorgente LED consente 5 impostazioni di intensità luminosa. A seconda delle condizioni di utilizzo per una ricarica di circa 4 ore si stima un’autonomia di circa 6 ore al 100% di intensità luminosa, di circa 24 ore al 25%.
Giravolta – Pedrali
Ricorda le lanterne di una volta la compatta Giravolta 1799 di Pedrali. Il marchio, specializzato nella produzione di arredi in e outdoor, si è affidato alla matita di Alberto Basaglia e Natalia Rota per la sua proposta originale di lampada wireless ricaricabile. Giravolta è composta da due dischi in materiale plastico, la base e il diffusore a LED che ruota a 360° e orienta la luce, e da un arco in estruso di alluminio che li avvolge diventando una comoda impugnatura.
Float – Axolight
«L’idea di Float nasce da un’ispirazione romantica, legata all’immagine di una candela accesa su una vecchia bottiglia vuota riposta sul tavolo di un ristorante» spiega Mario Alessiani. Il piccolo lume di Axolight è proposto in cinque nuance delicate, può essere utilizzato per 500 cicli di ricarica e fino a 9 ore consecutive.
Panthella – Louis Poulsen
Un classico di Verner Panton in versione mini e ricaricabile, Panthella appartiene al catalogo Louis Poulsen.
Pao Portable – HAY
Forme semplici e colori vivaci: la lampada Pao Portable di HAY è stata disegnata dal giapponese Naoto Fukasawa ed è realizzata in policarbonato, un materiale lucido e super resistente. Per essere spostata senza timore da un ambiente all’altro.
Nox – Astep
Elegante, la piccola Nox di Astep ha un sistema di ricarica wireless con tecnologia a induzione. Preziosa anche nei materiali – vetro opalino per il diffusore, alluminio per il corpo – è stata disegnata dal raffinato Alfredo Häberli.
Milk – Ethimo
Ideata da Emmanuel Gallina, Milk di Ethimo richiama nel nome e nella forma il tradizionale contenitore del latte. Si tratta di una lanterna in vetro opalino e cuoio dallo spirito nomade che si adagia o si lascia sospesa a seconda delle esigenze. La ricarica avviene grazie a un piccolo pannello solare integrato.
Little Sun – Olafur Eliasson
Vira verso l’arte il progetto Little Sun di Olafur Eliasson. Si tratta di una piccola lampada LED solare pensata per fornire luce a 1,2 miliardi di persone che vivono in aree prive di elettricità oppure “off-grid”. «Little Sun è allo stesso tempo un progetto globale, un’impresa sociale e un modo per connettere il mondo attraverso la condivisione della luce, rendendo l’energia solare accessibile a tutti» chiosa Eliasson, che per la forma si è ispirato al fiore etiope meskel, simbolo locale di positività e bellezza.