Si è da poco conclusa la settimana del Fuorisalone 2025 che, tra le tante mostre e installazioni in città, ha ospitato nel cuore del Porta Venezia Design District LUMEN – AI, Creativity, Community, il primo evento live di Atmosfera MAG e A.A.G. Stucchi in collaborazione con Futureberry – società di consulenza milanese specializzata in trasformazione aziendale.

Talk, workshop e l’AI Creative Hackathon hanno animato lo spazio di Via Vivaio 8 per una giornata dedicata a intelligenza artificiale, luce e innovazione.

Le Community Talks di LUMEN
Quattro i talk tematici con professionisti dell’industria, ricercatori e creativi che si sono confrontati su come AI e tecnologia stanno cambiando il mondo del lighting design e la progettazione.

Nello specifico, Riccardo Franco Loiri, visual artist, con By Trial and Error ha affrontato il tema dei bias dei modelli e degli errori che possono commettere le intelligenze artificiali, quindi l’importanza del ruolo e della consapevolezza dell’autore nel momento della progettazione.
Architetture digitali per utenti postumani ha visto la partecipazione di Marco Frascarolo, lighting designer e fondatore di Fabertechnica, Kamilia Kard, artista, e Maria Chiara Liguori, ricercatrice in digital humanities e virtual heritage presso Cineca. Insieme hanno discusso la progettazione e fruizione degli spazi virtuali per i nostri io digitali, ecosistemi che ci permettono di ripensare il nostro rapporto con la tecnologia e l’ambiente, in cui è necessario bilanciare estetica, funzionalità e benessere.
Con il loro talk, Francesco D’Isa, artista e filosofo, Matteo Subet, Design researcher per Supsi e MAIND e dottorando presso ELISAVA e Antonella Autuori, anche lei Design researcher per Supsi e MAIND e dottoranda presso RMIT, hanno chiesto al pubblico: Chi ha paura dell’AI? Uno strumento che può generare estetiche lontane dalla nostra sensibilità, ma proprio per questo anche capace di ridefinire il nostro rapporto con l’arte e l’immaginario, esplorando la creatività, l’autorialità e l’etica.
Il programma si è chiuso con Prospettive di Luce: Marco Frascarolo, Aristide Stucchi, Presidente di A. A. G. Stucchi, Laura Bellia, Presidente AIDI, Carlo Comandini, Presidente ASSIL, Teo Sandigliano, designer-curatore e autore di ATMOSFERA Mag, hanno parlato delle nuove tendenze, delle sfide del futuro e di come progettare la luce con consapevolezza e responsabilità.









Il workshop Kinetic Lights
Due ore di workshop hanno permesso a 30 partecipanti di rispondere alle domande: come trasformare il movimento del corpo in un paesaggio visivo e sonoro, in tempo reale? Come mettere in dialogo AI, motion tracking, suono e luci cinetiche?

Gli istruttori Nima Gazestani, Interaction Designer, Creative Technologist e docente universitario, e Jack Sapienza, Sound Designer, produttore musicale e co-fondatore di RKH Studio, alternando spiegazioni teoriche, sessioni pratiche e confronto diretto, hanno aiutato i partecipanti a sperimentare direttamente il sistema in tempo reale e a scoprire come integrare AI, tracking e suono in un unico flusso creativo.


La quarta edizione dell’AI Creative Hackathon
Durante LUMEN si è svolta anche la quarta edizione di AI Creative Hackathon di Futureberry, una sfida tra artisti visivi per sperimentare ed esplorare i vari utilizzi del’IA generativa. I partecipanti sono stati invitati a creare un artefatto basato sull’intelligenza artificiale, in un formato a scelta: una poesia, un’immagine, una landing page o un video, includendo l’utilizzo della luce.
Il Tema dell’Hackathon:
GATHER TO RESIST
“Che sia abbastanza buio per liberarsi, ma anche abbastanza luminoso per cogliere l’essenziale. Da sempre gli umani si radunano di notte per ballare e fare festa, e non sembra che abbiano intenzione di fermarsi: dai rooftop party ai rave, dalle cene sul balcone con una piccola cassa musicale ai ritrovi sportivi in condizioni climatiche estreme. La notte è però un sistema delicato: conservarne l’oscurità (per le stelle, per gli insetti, per gli uccelli, per la magia), tutelare chi dorme o chi vive a stretto contatto con l’ecosistema circostante richiede soluzioni capaci di ridurre il rumore visivo e sonoro, ma creare l’atmosfera giusta. Vi chiediamo di immaginare gli scenari notturni che ci attendono, le feste che faremo, le luci che le illumineranno“.

A valutare i lavori quattro professionisti con esperienze in ambiti creativi diversi: Erika Baffico, Lorenza Liguori, Sofia Piomboni e Pietro Vincenti.
Con un montepremi totale di 3500 euro – al primo posto 2000, al secondo 1000 e al terzo 500 – la giuria ha valutato i lavori secondo 4 criteri principali: l’estetica e la qualità tecnica; la coerenza con il tema proposto; l’innovazione nella modalità di utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle diverse fasi del processo creativo; l’originalità del concept creato.






Ad aggiudicarsi il primo premio dell’AI Creative Hackaton di LUMEN e Futureberry è Francesco Tagliabue con l’opera 5. L’artista ha ricreato in digitale un’installazione interattiva multimediale per i contesti urbani abbandonati che gioca con l’oscurità di questi spazi.

“5” è l’opera vincitrice di Lumen
Partendo dall’input invisibile di reti digitali latenti (WiFi, radio, dati mobili) che vengono intercettate e tradotte in flussi numerici, i dati raccolti generano «glitch luminosi e rifrazioni instabili. La luce non illumina oggetti ma distorce lo spazio, rendendo visibile il disturbo digitale» racconta Francesco Tagliabue. La presenza di uno o più visitatori – rilevati da sensori termici o di movimento – provoca una reazione e modifica l’intensità dei glitch. A concludere l’opera, una sintesi sonora che raccoglie tutte le componenti citate, rete, luce e presenza dell’uomo (le distorsioni visive) e le traduce in frequenze acustiche: l’ambiente produce così un suono dai dati raccolti.







5 è pensata per i luoghi marginali urbani. L’artista spiega che non si tratta solo di un’installazione notturna, di una perfomance visiva, ma di un paesaggio disegnato dalla luce, in dialogo con la notte e in grado di attivare forme di aggregazione.