Cover photo: Chapo by Philippe Starck per FLOS – Ph. Courtesy FLOS
La più semplice delle lampade da tavolo, la lampada con cappello ha il suo punto di forza nel paralume che, con eleganza, scherma la sorgente luminosa evitando abbagliamenti. La sua genesi incerta – non si può attribuire a nessuno la sua invenzione – è l’esempio perfetto di design “dal basso” che unisce alla perfezione forma e funzione.
Storie e Stili delle Lampade con Cappello
Tradizionalmente, la lampada con cappello ha un paralume in tessuto. Bianco, colorato, in cotone o lino, con nappine o liscio, ne definisce lo stile ed evita che la luce sia troppo forte. A tronco di cono, più largo o squadrato, il cappello è da sempre il fulcro di questo piccolo oggetto. Nel tempo il paralume è stato realizzato in materiali differenti: in vetro – opalino oppure policromo, nel caso dei modelli Tiffany di inizio secolo –, in carta nei modelli orientaleggianti, è stato proposto in tempi moderni anche in metallo e in materiali plastici. La lampada con cappello è stata un banco di sperimentazione per i designer dal dopoguerra in poi. I progettisti l’hanno letteralmente reinventata giocando con le forme, le proporzioni, i colori, fino a creare proposte che ne hanno ridefinito il carattere.
Ecco la nostra selezione di 10 lampade con cappello iconiche, a partire da Chapo di Flos (foto in apertura), oggi fuori produzione. Il suo animo divertente, con il paralume sostituito da un vero Panama, è frutto dell’animo ironico e sperimentale di Philippe Starck.
Fontana, Fontanaarte
Disegnata da Max Ingrand nel 1954, riprende la silhouette delle più classiche abat-jour. Prodotta da sempre in vetro soffiato satinato, ha una doppia accensione che consente di illuminare separatamente il diffusore e la base. A catalogo esiste anche un’edizione completamente in ottone satinato.
Poldina, Zafferano
Pioniera delle lampade a batteria, la piccola e compatta Poldina ha rivoluzionato il mondo delle lampade con cappello consentendo di portare la loro luce delicata ovunque, anche al centro di un tavolo per una cena romantica. Pop e colorata, è declinata in infinite nuance e fantasie.
Buorgie, Kartell
Il policarbonato trasparente, ora 2.0 fatto con materie prime sostenibili, svecchia le volute della lampada da tavolo baroccheggiante della «casa di nonna». La geniale idea è firmata da Ferruccio Laviani, il cappello plissettato crea un gioco di riflessi multipli quando si accende la luce. Grazie a un particolare sistema di aggancio del paralume si possono ottenere tre differenti altezze, modificabili a piacimento: 68, 73 e 78 cm.
Costanza, Luceplan
Paolo Rizzatto ha creato una lampada con cappello che non invecchia mai. La struttura in metallo telescopica regge un paralume in policarbonato intercambiabile; venduto piatto, è arrotolato e fissato a pressione dall’utente in un gesto diventato iconico. L’accensione e il dimmer a 4 intensità si regolano toccando una sottile astina, e a catalogo è inserita anche la versione Costanzina dalle dimensioni più contenute.
Miss K, Flos
Gioca con le trasparenze questa abat-jour ideata da Philippe Starck nel 2003. Il diffusore interno opalino è schermato da un cappello in policarbonato che, grazie a una speciale lavorazione superficiale, ricrea l’effetto vedo-non-vedo dei cappelli in tessuto.
Alibaby, Karman
Abat-jour in ceramica, riprende, nella struttura, la forma dei classici lumi novecenteschi scolpiti nel legno. Il cappello è in lino bianco.
AJ Tavolo, Louis Poulsen
Non propriamente una classica lampada con cappello, il paralume inclinato è diventato il suo marchio di fabbrica inconfondibile. Disegnata nel 1960 da Arne Jacobsen, è oggi prodotta in decine di colori e finiture differenti.
Alfa, Artemide
Era il 1960 quando Sergio Mazza pensò a una lampada da tavolo elegante e innovativa, con base in marmo e paralume a campana in cristallo opalino uniti da una struttura in metallo nichelato tornita a mano. Unica nel suo genere, viene prodotta identica ancora oggi. Una curiosità: Alfa è la prima lampada entrata a far parte del catalogo Artemide nell’anno della sua fondazione.
Switch, Oluce
Lo studio giapponese Nendo ha approcciato il tema della lampada con cappello rinnovandola completamente nei materiali e nelle proporzioni. La forma archetipica del paralume cilindrico viene tradotta con l’utilizzo del metallo, mentre alla sua funzione di diffusore viene affiancata quella di interruttore, «switch» per l’appunto. La lampada infatti si accende e si spegne ruotando il paralume in lamiera, legando indissolubilmente forma e funzione, estetica e funzionalità.
Palpebra, Davide Groppi
«Ricorda il risveglio, quel breve magico attimo, prima di aprire totalmente gli occhi, in cui la luce filtra appena, rendendo tutto indistinto nel passaggio fra il sonno e la veglia». Questa la descrizione condivisa dal brand per questa piccola lampada ideata da Federico Delrosso e realizzata in metallo bianco. Un delicato lume da notte derivato dalla lampada con cappello.