Ci sono lampade di design considerate senza tempo, classici diventati immediatamente tali grazie alla loro estetica e funzionalità. E poi ci sono luci firmate dai maestri della progettazione ancora “da scoprire”, disegni e bozzetti che sono stati prodotti anni dopo il loro concepimento o che, per diverse ragioni, sono stati tolti dal catalogo. Recentemente, molte di queste lampade sono state riscoperte o ripresentate, arricchendo il panorama del design.
Che si tratti di un nuovo colore che rende le forme più contemporanee, di un’aggiunta a una famiglia di lumi, o di un lampadario originariamente pensato per una residenza privata, ecco 5 lampade che interpretano il concetto di Vintage d’Autore.
iGuzzini, Cespuglio
Design Ennio Lucini, 1969
Nato come oggetto da collezione all’incrocio tra arte e design, Cespuglio voleva essere un oggetto di rottura. Ironico, polemico e dissacrante, un gioco pop contro un mondo che cercava una sorta di “standardizzazione visiva”.
Utilizzando lastre di acrilico e guardando ai modelli a incastro di piante, fiori e stelle in cartone di Giacomo Balla ma anche alla Foresta Artificiale creata da Gino Marotta alla Galleria L’Arieta nel 1965, nasce una lampada giallo fluo d’avanguardia, uscita di produzione nel 1975. Oggi Cespuglio è parte del catalogo di riedizioni storiche Echoes di iGuzzini; l’oggetto è stato aggiornato con sorgente Led e ora le foglie sono in PMMA riciclato e riciclabile.
Nemo, LBB01
Design Lina Bo Bardi, 1950
Questo lampadario fu disegnato dall’architetta per la sua adorata Casa de Vidro, a San Paolo, il progetto simbolo del modernismo in Brasile. Lo stile dell’oggetto riflette quello dell’edificio, con geometrie semplici e una funzionalità esasperata. Lo stelo telescopico e i diffusori orientabili a 360° in alluminio verniciato nero consentono un’illuminazione diretta e indiretta, mentre la finitura interna è bianca opaca.
Martinelli Luce, Pipistrello Pop
Design Gae Aulenti, 1965
Nata per arredare lo showroom Olivetti di Parigi, la Pipistrello guarda alle forme voluttuose dell’Art Nouveau in un momento in cui imperava il Razionalismo più rigoroso. La calotta superiore in vetro opalescente bianco ricorda le ali spiegate del mammifero volante di cui porta il nome, la base è in alluminio verniciato e cela al suo interno un tubo telescopico in acciaio che consente di alzarla fino a 20 cm. Generalmente proposta in una gamma di colori neutri ed eleganti, la nuova versione di questo classico è di un giallo allegro ed energico.
La firma di Gae Aulenti, che nella versione classica è incisa leggerissima sulla parte alta del telescopio, in questa edizione è riportata su una targhetta in nero lucido applicata al cono di base insieme alla numerazione progressiva, rendendo la lampada un pezzo da collezione per i veri appassionati.
Flos, 2097
Design Gino Sarfatti, 1958
Il più iconico degli chandelier moderni, questo modello ha interpretato in chiave minimalista l’opulento lampadario veneziano a bracci. Del famoso punto di partenza rimane solo un’idea della struttura: un tubo centrale in acciaio con bracci radiali in ottone, ognuno dei quali sostiene una lampadina all’estremità. Oggi 2097 è reso ancor più contemporaneo dalla nuova colorazione matte white.
Nemo, Lorosae
Design Alvaro Siza
La nuova Lorosae Battery è un lume ricaricabile da tavolo in vetro colorato traslucido. La sua forma deriva dalle omonime sospensioni che l’architetto disegnò nel 1999 per la sua personale alla Basilica palladiana di Venezia.