Il Light Design Per La Mostra “Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto”

L’evoluzione degli abiti storici di Gabrielle "Coco" Chanel, raccontata attraverso un progetto illuminotecnico innovativo che valorizza ogni dettaglio.
L’evoluzione degli abiti storici di Gabrielle "Coco" Chanel, raccontata attraverso un progetto illuminotecnico innovativo che valorizza ogni dettaglio.
Cover photo: “Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto” Shangai © Power Station of Art

“Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto” è una delle esposizioni di moda più rilevanti degli ultimi dieci anni. Dopo aver incantato il pubblico nelle prestigiose sale del Victoria & Albert (V&A) Museum di Londra – da settembre 2023 a marzo 2024 – la mostra si è spostata in Cina, all’interno del Power Station of Art (PSA) di Shanghai, dove rimarrà fruibile fino al 24 novembre 2024. Questa retrospettiva itinerante è straordinaria per diversi motivi, uno tra questi è il racconto dell’evoluzione dello stile di Gabrielle “Coco” Chanel, con un approccio trasversale che ha unito moda, accessori, cosmesi e alta gioielleria, dando corpo ad una carriera che ha attraversato quasi tutto il Novecento, dagli anni ’10 agli anni ’70.

1. Gabrielle Chanel, 31 rue Cambon, 1937, Paris - Ph. Roger Schall - Condé Nast

Un elemento cruciale che accomuna le due esposizioni è proprio il light design, che ha giocato un ruolo fondamentale sia nella creazione della giusta atmosfera, mettendo in risalto la bellezza senza tempo degli storici capi, sia nella tutela dei delicatissimi tessuti. I progetti illuminotecnici per le edizioni di Londra e Shanghai sono stati sviluppati da due studi noti nel settore: Studio ZNA a Londra e Tillotson a Shanghai, in collaborazione con Precision by Luminii per il V&A e Diller Scofidio + Renfro (DS+R) per la PSA.

2. Gabrielle Chanel at work, 1962. Photograph by Douglas Kirkland © Sygma Corbis via Getty Images

Il Progetto Illuminotecnico al V&A di Londra

Studio ZNA, uno studio di light design con sede a Londra, fondato da Zerlina Hughes nel 2006, si è occupato dell’edizione londinese di “Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto”. Con un portfolio che abbraccia 18 anni di commissioni e progetti per musei, gallerie, negozi di lusso e spazi culturali, Studio ZNA punta a un approccio bilaterale, che combina una creatività originale con una profonda competenza tecnica. Per loro, la luce non è solo un elemento funzionale ma una vera fonte d’ispirazione per il progetto, rendendoli la scelta ideale per una mostra così prestigiosa.

3. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" London - Ph. Courtesy Luminii

Per illuminare al meglio la vasta gamma di capi e accessori esposti, Studio ZNA ha scelto di adottare il Pico Display Spotlight di Precision by Luminii, che include tre ottiche intercambiabili e angoli di emissione regolabili.

«Abbiamo sempre la certezza che il team di progettazione di Precision offrirà prodotti dalle prestazioni eccellenti.» ha dichiarato successivamente Studio ZNA.

4. Pico by Luminii - Ph. Courtesy Luminii

Il Pico Display Spotlight non è stato scelto solo per la sua estetica, ma anche per la sua funzionalità. Il design bloccabile della luce garantisce che, una volta posizionate con cura, le luci restino fisse, mantenendo coerenza nell’allestimento, poiché anche piccoli cambiamenti nell’illuminazione avrebbero potuto alterare l’esperienza visiva degli spettatori.

5. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" London - Ph. Courtesy Luminii

Sostenibilità e Durabilità

Un altro punto di forza del Pico Display Spotlight è la sua durabilità. Nonostante sia stato installato negli spazi più di un decennio fa in occasione di altre esposizioni al V&A, i faretti Pico continuano a svolgere egregiamente il loro lavoro, dimostrando così una scelta sostenibile. Peter McClelland, designer del Pico e Direttore Creativo di Precision, ha commentato:

«È fantastico vedere che il Pico viene ancora utilizzato in importanti progetti museali a più di dieci anni dal suo lancio. È un privilegio illuminare pezzi così splendidi della storia della moda.»

6. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" London - Ph. Courtesy Luminii

Il Progetto Illuminotecnico alla Power Station of Art di Shanghai

La tappa di Shanghai di “Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto” ha luogo al Power Station of Art (PSA), il primo museo d’arte contemporanea statale della Cina. Qui, il graphic designer cinese Jumping He e lo studio di design newyorkese Diller Scofidio + Renfro (DS+R) hanno dato forma a un ambiente immersivo, capace di mettere in armonioso dialogo l’architettura industriale e grezza del museo con l’eleganza minimalista di Chanel.

7. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" Shangai © Power Station of Art

Fondato nel 1981, Diller Scofidio + Renfro (DS+R) è uno studio di fama internazionale che opera tra architettura, design urbano, installazioni artistiche e performance multimediali. Per la PSA, l’obiettivo era un light design capace di enfatizzare lo stile senza tempo di Chanel: sono state quindi utilizzate tecnologie all’avanguardia come i sistemi di vetri PDLC e proiezioni video multistrato, il tutto per dare forma a un’esperienza visiva coinvolgente.

8. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" Shangai © Power Station of Art

Questa illuminazione high-tech mette in risalto i pezzi iconici di Chanel, tra cui i celebri tailleur in tweed intrecciato e le borse trapuntate 2.55, enfatizzando la transizione tra le due sezioni cronologiche della mostra, che coprono sessant’anni del suo lavoro.

9. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" Shangai © Power Station of Art

Focus su Modernità e Semplicità

Il light design alla PSA riflette perfettamente il manifesto di Chanel: semplicità, radicalità e purezza delle linee. Miren Arzalluz, una delle curatrici della mostra, ha infatti commentato:

«L’obiettivo era quello di assecondare la grandezza delle idee di Gabrielle Chanel. La scenografia non riguarda solo lo spazio, ma anche una parte del messaggio.»

10. "Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto" Shangai © Power Station of Art

Al termine di questo parallelismo, possiamo dire con certezza che la collaborazione tra light designer di fama mondiale e i curatori della mostra ha permesso alla visione rivoluzionaria di Gabrielle Chanel di risplendere ancor di più: un giusto omaggio al suo impatto nella storia, non solo della moda.

Articoli correlati