Ricomincia la biennale firmata Salone del Mobile.Milano dedicata al mondo del lighting: Euroluce 2025 ha inaugurato ieri con i suoi 300 espositori e un nuovo format culturale, The Euroluce International Lighting Forum, un dialogo internazionale sui grandi temi della progettazione della luce.
L’evento non è solo un’occasione per mostrare le proprie novità, ma anche un vero e proprio palcoscenico per i diversi brand italiani e internazionali: è un’opportunità per lasciare il segno creando spazi ed esperienze che i visitatori non dimenticheranno. Abbiamo quindi selezionato i 5 stand più suggestivi progettati per Euroluce 2025.
Calvi Brambilla per Platek
Platek partecipa a Euroluce 2025 con “A Different Landscape”, lo stand progettato dallo studio Calvi Brambilla che porta il visitatore in una vera e propria architettura effimera, lontano dalla fiera. Un percorso che vuole simulare un paesaggio notturno e le sensazioni che si provano attraversandolo, in questo caso camminando su passerelle sopraelevate in legno. Una maglia di pilastri e travi sorregge un grigliato metallico che ha la funzione di filtro con l’esterno, ma non opprime lo spazio.

Il percorso di visita non è solo un’esperienza visiva: elementi sonori e olfattivi aiutano a rimanere avvolti in questo viaggio, apprezzando la qualità e l’atmosfera creata dai prodotti per esterni di Platek.

Gian Paolo Venier – Otto studio per Siru Lighting
Come ci racconta Gian Paolo Venier di Otto studio, “lo spazio di Siru nasce dalla volontà di creare uno stand totalmente tessile, superando l’idea dei tendaggi… Come in altri progetti, mi piace utilizzare un materiale in un contesto diverso rispetto al suo normale utilizzo”. La scelta è quindi ricaduta su un tessuto industriale in fibra di vetro da un lato e con una pellicola di alluminio dall’altro.

Attraverso la collaborazione con artigiani tappezzieri – dato il materiale, una sfida per loro – il tessuto è stato cucito creando un effetto trapuntato, come un piumino. Lo spazio presenta elementi imbottiti e il materiale, dalle forme stropicciate e con un effetto luminoso profondo, dialoga per contrasto con le soluzioni luminose esposte.

VRTIŠKA & ŽÁK per Brokis
Un altro stand particolarmente suggestivo è quello di Brokis, disegnato dal duo ceco VRTIŠKA & ŽÁK. In questo caso, come ci racconta direttamente lo studio, il concept è quello di mantenere uno spazio aperto che invita il visitatore a scoprire le collezioni, ma allo stesso tempo in movimento, in grado di dare il giusto set a ogni soluzione luminosa senza utilizzare pareti o soluzioni visivamente pesanti. Per realizzarlo è stato utilizzato un sistema a soffitto che guida lentamente dei tessuti pregiati di diverse altezze in un percorso sinuoso: il movimento rivela le nuove collezioni ma crea anche spazi con maggiore privacy, necessari per buyers e agenti.

La sostenibilità di Midgard
La sostenibilità è al centro dell’identità di Midgard che porta a Euroluce 2025 un allestimento di 90mq semplice, modulare e riutilizzabile, creato con materiali riciclati e riciclabili: cartone e acciaio stagnato (a basso tenore di carbonio). Le pareti in cartone e le scaffalature in acciaio autoportanti e senza bulloni definiscono lo stand che nella parte anteriore presenta uno spazio showroom con le ultime novità. Intorno a questo, si sviluppano piccole scenografie che, grazie anche alla combinazione con arredi di fascia alta, riproducono zone living e spazi di lavoro ambientando al meglio le soluzioni luminose. Le pareti e le scaffalature possono essere facilmente disassemblate e riutilizzate in altre fiere.

Nichetto Studio per Barovier&Toso
Barovier&Toso sceglie Nichetto Studio per portare la sua arte a Euroluce 2025. Lo studio con sede a Venezia e Stoccolma pensa per il brand uno spazio d’impatto che ricorda una galleria italiana.

Da lontano, grandi forme irregolari rosse – che ricordano il vetro appena estratto dalla fornace, prima di essere lavorato – invitano il visitatore a percorrere la galleria a L che presenta prima alcune nicchie (a ricordare le vetrine dei negozi) e lascia poi spazio a un corridoio aperto, limitato da una cascata di luce, che porta in un’area meno esposta, un interno pulito di grandi dimensioni in cui sono le composizioni dei prodotti e i colori a parlare.