Dalle nuove produzioni ai sistemi innovativi, nel settore dell’illuminazione sono tante le collezioni sperimentali che sottolineano la voglia di novità e la ricerca che aziende, studi e designer stanno portando avanti. Tra i nuovi prodotti presentati nel 2023 ci sono tre serie limitate, progettate da altrettanti studi, che mettono alla prova ed esplorano le possibilità di differenti materiali in dialogo con la luce.
Struttura come decorazione nella Fireprints Collection di Gianmarco Guarascio Design
Il lavoro dello studio romano Gianmarco Guarascio Design è caratterizzato dalla ricerca della poesia attraverso lo studio della materia. Gianmarco Guarascio è un vero e proprio progettista-maker che si fa ispirare da tecniche artigianali e digitali per creare prodotti funzionali di qualità, come la collezione di lampade Fireprints in cui ha sperimentato il lato poetico della lavorazione artigianale del rame.
Utilizzando il fuoco e calcolando il tempo di esposizione al calore del metallo, il designer ha creato diversi effetti estetici: elementi di rame in cui la colorazione diventa gialla, viola, oppure con motivi a pois. Il risultato sono quattro modelli di proiettori di luce che esaltano l’artigianalità. Le due luci da terra e da tavolo presentano una base solida in cemento che termina con un disco in rame lavorato che può essere orientato e ha la funzione di proiettore. I modelli a sospensione invece utilizzano la struttura stessa del tubolare in rame per esaltare l’effetto luminoso. Brasature, saldature e bruciature del materiale diventano visibili all’occhio e si trasformano in elemento decorativo.
Meno materiali e più interazioni con Prakash di Atelier Ferraro
Un carattere comune nei progetti di Atelier Ferraro, studio fondato da Emanuele Ferraro a Monaco di Baviera, è senza dubbio la ricerca dell’essenzialità e di un’estetica contemporanea. Già presente al SaloneSatellite 2022 dove ha ricevuto la Menzione d’Onore per il progetto MAX 1,5°, all’edizione 2023 ha presentato la lampada da terra Prakash, (parola che in sanscrito significa luce).
Il prodotto, con una struttura leggera e smontabile, risponde allo slogan “We ship design, not weight”. La particolarità di questa lampada sta nella base: si tratta di una struttura cava che “va riempita” dall’utilizzatore con pietra, sabbia, terra o qualsiasi cosa sia abbastanza pesante da garantire stabilità al prodotto. La lampada diventa completamente funzionale solo con l’aiuto di chi la compra, questo semplice accorgimento permette di risparmiare denaro ed energia per la spedizione del pezzo.
Scorie e luce nella Secondo Fuoco Lamp di TIPSTUDIO
TIPSTUDIO è il nome che Imma Matera e Tommaso Lucarini hanno scelto per lo studio creativo multidisciplinare con base tra Firenze e Pietrasanta. Una delle loro collezioni più rappresentative è Secondo Fuoco, progettata in collaborazione con la Fonderia Artistica Versiliese, un oggetto che ha come obbiettivo l’upcycling delle scorie, degli scarti di produzione considerati rifiuti speciali, uniti al bronzo che funge da legante e materiale strutturale.
L’ultimo prodotto della collezione è la Secondo Fuoco Lamp, una lampada in cui il metallo mostra tutta la sua forza: un mezzo cilindro ricoperto di scorie che nasconde all’interno una colata di bronzo liquido scintillante, che risplende grazie al corpo luminoso centrale. Lo studio non ha utilizzato un neon – soprattutto per ragioni strutturali – ma ha creato una luce calda e accogliente con un vetro in pirex che racchiude un semplice foglio satinato e una striscia Led, per una manutenzione estremamente semplice e veloce.