La luce, insieme ai suoi riverberi, i suoi cromatismi e la sua temperatura sono la materia prima di cui sono fatte le opere di Ann Veronica Janssens; un universo incorporeo, impalpabile, volatile e fugace. In una parola, antimonumentale: «Io lavoro molto per sottrazione, uso materiali che a volte sono liquidi, a volte solidi, a volte gassosi, cerco sempre di arrivare alla dimensione minima delle cose, la mia pratica è una sorta di grande ballo, che immagino sempre in movimento, come la luce».
Ann Veronica Janssens: breve biografia
Nata a Folkestone, nel Regno Unito, nel 1956, Ann Veronica Janssens ha trascorso gran parte della sua adolescenza a Bruxelles. Cresciuta tra la città Belga e Kinshasa, attuale capitale della Repubblica Democratica del Congo, ha sviluppato un profondo legame con l’arte e i fenomeni naturali che hanno fortemente influenzato la sua pratica artistica. Dopo gli studi all’École nationale supérieure des arts visuels de La Cambre, Janssens ha avviato la sua carriera nel mondo dell’arte presso lo studio dell’artista polacca conosciuta come Tapta, dove ha lavorato come assistente, affinando le sue capacità nella comprensione degli spazi architettonici.
Per oltre quarant’anni, Ann Veronica Janssens ha dedicato la sua ricerca artistica all’esplorazione dei fenomeni fisici intangibili, quali la luce, il colore, il suono e l’aria, al fine di comprendere i meccanismi della percezione umana. Le sue opere creano un vasto spettro di sensazioni ed emozioni, spaziando dalla gioia alla vertigine, dall’incertezza alla luminosità accecante, sino a stati ipnotici che immergono il visitatore in ambienti sensoriali unici.
La luce “materiale” nel lavoro di Ann Veronica Janssens
Tra tutti i medium artistici, Janssens predilige la luce, utilizzandola in maniera scultorea nelle sue molteplici manifestazioni: liquida, solida, gassosa. Modellando l’elemento luminoso attraverso cumuli di nebbia artificiale, riflessi cromatici o superfici di glitter, l’artista dà vita a opere che esplorano il sottile confine tra presenza e assenza, invitando lo spettatore a confrontarsi con la natura ineffabile della luce, sfidando così la staticità della scultura e dell’installazione, coinvolgendo attivamente l’osservatore attraverso l’uso sapiente della luce e il suo impatto sull’ambiente circostante.
Grazie alle collaborazioni scientifiche e tecnologiche, i lavori di Janssens esaltano i confini tra elementi contrastanti, come luce e oscurità, suono e silenzio, tangibile e incorporeo, le sue creazioni stimolano una percezione alternativa della realtà, evidenziando spesso aspetti socio politici e culturali.
Le mostre più recenti di Ann Veronica Janssens
Tra le più recenti esposizioni di Ann Veronica Janssens, due hanno lasciato un’impressione indelebile. La prima si è tenuta nel 2020 nelle prestigiose sale della South London Gallery a Londra, intitolata Hot Pink Turquoise. La seconda, tre anni dopo nel 2023, ha avuto luogo a Milano presso Pirelli HangarBicocca con il titolo Grand Ball. Entrambe le esposizioni hanno avuto l’obiettivo di esplorare in modo approfondito e analitico un tema centrale della sua opera: Il rapporto tra la materialità e l’immaterialità della luce.
Nella South London Gallery a Londra, in un’atmosfera rarefatta, Janssens ha dimostrato la sua capacità di semplificazione, celando le complessità intrinseche alla costruzione delle opere e mettendo in risalto le proprietà dei materiali e gli effetti della luce su di essi. A Milano, presso il Pirelli HangarBicocca, è stata invece esplorata la sua carriera attraverso un percorso concepito per interagire con l’architettura industriale, dilatando tempo e spazio.
Seguendo le tracce luminose, potremmo rivivere l’intera storia dell’arte, progetti che fanno sognare, che stupiscono e che commuovono, i grandi di ieri e di oggi ci insegnano che le invenzioni e le emozioni intorno a questa componente fondamentale per la nostra vita che è la luce sono diverse e molteplici. Tra questi assoluti si inserisce il lavoro di Ann Veronica Janssens, che ha fatto della luce la sua materia artistica d’elezione, riuscendo così a esplorare una delle sostanze più potenti e allo stesso tempo fugaci che esistano.