Cover photo: I visitatori guardano Face to Face, 2013 di Anthony McCall presso The Hepworth Wakefield, 2018. Per gentile concessione dell’artista, Sprüth Magers e Sean Kelly, New York/Los Angeles. Foto di Darren O’Brien/Guzelian.
Alla Tate Modern di Londra è in corso la mostra Solid Light, dedicata alle straordinarie installazioni luminose di Anthony McCall. Nato nel 1946, McCall è un pioniere del cinema sperimentale e dell’arte installativa, ma è noto soprattutto per le sue opere in cui la luce si trasforma in sculture tridimensionali. La mostra, aperta fino al 27 aprile 2025, invita i visitatori a interagire con le sue opere di luce, offrendo un’esperienza immersiva.
L’evoluzione artistica di Anthony McCall
Anthony McCall ha sviluppato la sua pratica artistica nei primi anni ’70, durante il suo coinvolgimento nella comunità cinematografica indipendente di Londra. Nel 1973 si trasferì a New York, dove iniziò a esplorare i confini tra scultura e cinema.
La sua opera più celebre, Line Describing a Cone del 1973, è la prima installazione della serie Solid Light; in quest’opera McCall, utilizzando un proiettore cinematografico e una pellicola 16 millimetri, sfida le convenzioni del cinema, concentrandosi sulla forma della luce piuttosto che sulle immagini proiettate.
Verso la fine degli anni ’70, McCall si ritirò dal mondo dell’arte, ma riprese la sua pratica all’inizio del nuovo millennio, sfruttando così le nuove tecnologie. Macchine per la nebbia e proiettori digitali hanno permesso a McCall di realizzare opere più complesse e tattilmente fruibili.
L’immersione luminosa nella mostra alla Tate Modern di Londra
La mostra alla Tate Modern offre un approfondimento inedito dell’universo artistico di Anthony McCall, esplorando come luce, spazio e tempo siano sfruttati per trasformare l’esperienza visiva. Le opere esposte includono fotografie e filmati delle prime performance dell’artista, come la significativa Landscape for Fire del 1972.
Questa performance, in cui i partecipanti accendono fuochi in una griglia geometrica, riflette l’interesse di McCall per il contrasto tra l’imprevedibilità della natura e l’ordine matematico. In mostra anche Doubling Back del 2003, che reinterpreta il concetto di Solid Light per il XXI secolo, e Face to Face del 2013, dove le forme di luce si intrecciano in modi innovativi.
Il percorso espositivo si conclude con Split-Second Mirror del 2018, una delle opere più recenti e visivamente complesse di McCall. Utilizzando uno specchio per interrompere un piano di luce, l’opera genera due coni di luce identici, rivolti in direzioni opposte, creando così un effetto visivo intrigante e spaesante.
L’arte della luce di Anthony McCall
La pratica di McCall è sia spaziale che architettonica, creando ambienti animati dalla forza della luce e dalle persone che li abitano. Il suo lavoro è cinematografico e luminoso allo stesso tempo, sfrutta tecniche di transizione e di rifrazione della luce per creare l’esperienza. Le opere di McCall non solo offrono un’esperienza visiva unica, ma invitano anche i visitatori a riflettere sul potere della luce come mezzo artistico, continuando a reinventare il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda.